È il mio primo pezzo per fisarmonica sola. Precedentemente avevo impiegato la fisarmonica in composizioni da camera e per piccola orchestra (
Parola, 1996;
Pas si, 1998;
Com que voz, 1998).
Questo lavoro costituisce per me un’esperienza di avvicinamento, di scoperta graduale in vista di una conoscenza profonda di questo strumento affascinante e misterioso, popolare e colto, semplice e raffinato. Da qui l’idea di creare un ciclo di pezzi che alternassero due modalità: quella della riscrittura per fisarmonica di brani preesistenti (del compositore stesso - in questo caso dal ciclo dei
Prés per pianoforte; o di altri compositori del passato, rivisitati e trasfigurati), e della scrittura ex-novo di brani estremamente sintetici e densi che potessero servire da nucleo creativo per altre future composizioni di diversa destinazione strumentale (anche includente la fisarmonica). Un percorso di conoscenza creativa basato sulla riflessione a posteriori e a priori, e sulla loro feconda interazione, che nella apparente semplicità dei suoi esiti - caratteristica che ritengo peculiare del mio linguaggio - è evocato dal titolo
Album di figurine doppie.
Nella versione con live electronics, gli otto brani che costituiscono il ciclo diventano tappe di un percorso unitario, a cui l'elettronica conferisce uno sviluppo senza soluzione di continuità. Il suo lavoro s'incentra principalmente sulla sonorizzazione al limite dell'acustico della fisarmonica, la spazializzazione, la creazione di più strumenti virtuali in accordo-disaccordo con la fisarmonica solista e l'evidenziazione di alcuni dettagli sonori tipici dello strumento quali, per esempio, la stereofonia dei due manuali e la rumoristica delicata dei bottoni o del mantice.
S.G. 17.3.14
This is my first piece for solo accordion. I had previously used it in works for chamber groups and for small orchestra (
Parola, 1996;
Pas si, 1998;
Com que voz, 2007/08).
This work has offered me the opportunity to study the accordion more closely, to gradually discover its potentials in view of a deeper knowledge of this fascinating and mysterious instrument, popular and cultured, simple and refined. Hence the idea to create a cycle of pieces that alternate between two modes: making new versions for accordion of pre-existing compositions (written by me - in this case from the cycle of
Prés for piano; or by other composers of the past, revisited and transfigured), and writing completely new pieces that are extremely synthetic and compact, which could serve as the creative nucleus for other future compositions for other instruments (also including the accordion). A creative route based on a posteriori and a priori reflection, and their fruitful interaction, whose apparently simple outcome - a characteristic I believe typical of my language - is evoked by the title
Album di figurine doppie ("Album of duplicate picture cards"). In the version with live electronics, the eight pieces that make up the cycle become stages in a unitary pathway, in which the electronics provides a constant development.
The electronics works mainly on the extreme sonorization of the accordion acoustics, on spatialization, on the creation of various virtual instruments in agreement-disagreement with the solo accordion, and the highlighting of some sonic peculiarities typical of the instrument, such as the stereophony of the two manuals and the delicate noise of the buttons or the bellows.
S.G. 17.3.14