L'etimologia della parola inglese "froward" associa al movimento contro-corrente ("from - ward", opposto quindi a quello diretto indicato dalle parole "toward" e "forward") un ventaglio di significati di qualità non propriamente positivi come l'essere avverso, scomodo, refrattario, difficilmente piacevole, o l'avere una propensione ad andare contro ciò che è richiesto dalla ragione, dalle regole, dagli usi, e quindi un'inclinazione all'erranza, nel duplice senso di sbagliare qualcosa o di non trovare la giusta via.
E "Capo Froward" è anche un luogo geografico, il punto più meridionale del continente sudamericano, scoperto nel 1587 dal navigatore inglese Thomas Cavendish, che così lo chiamò per il suo aspetto ostile.
Tutto ciò non è senza riferimento alla motivazione lisztiana inerente la commissione dei "Pèlerinages - Kunstfest Weimar 2011". La parabola esistenziale e artistica di Liszt si è compiuta attraverso la trasgressione e il compiacimento mondano accompagnati da uno spirito avveniristico (propri dell'esploratore che scopre nuove terre, varcando il capo mai prima oltrepassato) in un rapporto vivo, spesso contraddittorio e conflittuale, fino alla sublimazione finale, risolutrice e pacificante degli anni che seguirono il 1862 quando Liszt decise di ritirarsi nel monastero della Madonna del Rosario di Roma e poi prese gli ordini minori. "Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su te sia pace!». Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.": così recita il Salmo 122 (121), il "canto delle salite" che nel 1884 Liszt scelse di musicare per coro misto, organo, 2 trombe, 2 tromboni e timpani, a cui nella mia composizione si fa, non esplicitamente, allusione.
S.G. 2.5.11