« Im Herbst » per voce e violino (Rainer Maria Rilke)
« Im Winter » per voce e viola (Friedrich Hölderlin)
« Im Frühling » per voce e trio d'archi (Lisa Spalt)
« Im Sommer » per voce e violoncello (Gottfried Benn)
Questo ciclo di pezzi, tre duo in cui la voce è accompagnata volta per volta dal violino, dalla viola e dal violoncello, e un quartetto nel quale la voce incontra i tre strumenti riuniti in trio, è stato scritto per l’ensemble francese
L’Instant Donné che l’ha presentato per la prima volta al pubblico in forma parziale nel 2007 al festival
Agora dell’Ircam. A quell’epoca esistevano tre brani, due composti nel 2005 e il terzo aggiunto per quella occasione. Pensavo che il ciclo dovesse concludersi così, rimanendo incompleto di una stagione, la primavera, poiché non riuscivo a trovare una poesia che soddisfacesse i requisiti necessari a creare un’opera unitaria.
Fiore celeste e stella terrestre, gli
Aster ― specie appartenente alla vastissima famiglia delle
asteracee ― hanno da sempre affascinato i poeti per la loro semplicità e il richiamo alla forma a stella, così in grado, perciò, di rappresentare l’ultraterreno. Nel mio ciclo, il fiore o la stella sono accoppiati dai poeti a una stagione che li inscrive in una costellazione di significati metafisici diversi ― l’autunno per Rilke, l’inverno per Hölderlin, la primavera per Spalt e l’estate per Benn ― e da me a uno strumento che costituisce l’alter ego, l’altra parte, complementare, della voce: il cielo quando il poeta canta la terra, e la terra quando canta il cielo. Nel caso di
Im Frühling i tre strumenti si ritrovano non ad accompagnare la voce sostenendola, ma si alternano ad essa in un dialogo serrato, ancora un volta testimoniando di quella complementarietà indissolubile.
Non riuscendo a trovare una poesia di lingua tedesca che includesse in un rapporto speculare, secondo l’obbligo che mi ero dato, la parola
Aster e il nome della stagione mancante al ciclo (
Frühling), ho accettato la proposta (e il regalo!) di Lisa Spalt, scrittrice e poetessa austriaca contemporanea che si è offerta di scrivere appositamente il testo da musicare. Il primo giorno di primavera del 2011 è nato il brano mancante e il ciclo completo delle quattro stagioni è stato presentato al festival di Witten due mesi più tardi, sempre ad opera del trio d’archi de
L’Instant Donné. Le parole di Lisa Spalt fanno eco alle altre tre poesie del ciclo e tengono conto della loro versione musicata, rappresentandone una sorta di conclusione (ecco perché
Im Frühling è affidata al trio d’archi), benché provvisoria (essendo situata in terza posizione, poiché il ciclo comincia dall’autunno), e creando inoltre una sorta di arresto di una parabola discendente che comincia liricamente con i suoni acuti del violino, passa al gelido ostinato meccanico della viola e precipita nell’afonia del violoncello che antiromanticamente brucia, come le estati torride della nostra civiltà capace di determinare surriscaldamenti e sconvolgimenti climatici, ogni afflato lirico e ogni speranza.
S.G.
17.5.07-27.3.11