The world grown dark

2024
FOR
mixed choir
TEXT BY
Vera M. Brittain
DETAILED INSTRUMENTATION
S.A.T.B. (at least 24 singers)
DURATION
11'
COMMISSION
FIMS Fribourg - Festival International de Musiques Sacrées
FIRST PERFORMANCE
6.7.2024, Fribourg, Eglise du Collège St-Michel, Nederiands Kamerkoor, Peter Dijkstra (conductor)
PUBLISHER
CATALOGUE NUMBER
142824
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Introduction

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Il titolo The world grown dark è tratto da uno dei versi delle tre poesie di Vera Brittain (1893-1970) che ho scelto per questo lavoro. Il Nederlands Kamerkoor mi aveva chiesto di scrivere una composizione che potesse essere inserita nel loro programma Songs of Farewell dedicato ai compositori inglesi che avevano scritto brani commemorativi dei soldati caduti nella prima guerra mondiale, anche a seguito di una personale e toccante esperienza biografica. Tra questi, Herbert Howells e Hubert Parry.

Vera Brittain era all'epoca una giovane scrittrice pacifista che aveva voluto unirsi alla VAD (The Voluntary Aid Detachment, un'unità volontaria di civili che forniva assistenza infermieristica al personale militare nel Regno Unito e in vari altri paesi) che aveva perduto il suo giovane fidanzato, il soldato Roland Leighton, durante la prima guerra mondiale. 

Queste poesie offrono il punto di vista di una donna che si è confrontata direttamente con l'assurdità della guerra, sacrificando la sua carriera accademica per aiutare gli uomini che andavano a combattere, spesso volontariamente, come fu per il suo fidanzato, e trovando tutto ciò falso, profondamente sbagliato, dovendo nello stesso tempo combattere un sentimento di impotenza che la faceva sentire inutile di fronte alle innumerevoli morti e alle irreparabili distruzioni in nome di una ingiusta causa.

E' questo punto di vista che ho cercato di interpretare con la mia musica, incorporandolo nella mia scrittura e condividendo emotivamente e eticamente - anch'io sono pacifista! - gli inestricabili nodi del dramma della guerra. Un problema universale e, come purtroppo sappiamo, attuale.

Di questa complessità e di questa irrisolvibile dicotomia (aiutare per non essere spettatori di una tragedia, e dover aiutare chi uccide, per non rimanere indifferenti alla missione di chi si vota alla morte per una causa, sbagliata anche quando è giusta perché non può che creare morte) la poesia di Vera Brittain - e la mia musica che di queste parole vuole impregnarsi - reca tracce lucide e pacate, calme e quasi dolci, eppure risuonanti di un dramma feroce, preziose e nette, essenziali riflessi di vita. Sono la destinazione ultima della sola missione possibile di fronte all'impotenza di chi sa che la guerra non ripara torti, non espunge colpe: la testimonianza della parola (e, mi aggiungo in quanto compositore, del suono), che questo dramma ha introiettato, affrontato, risolto e trasfigurato in un messaggio di civiltà, speranza futura, memoria e insegnamento.

Stefano Gervasoni 21.3.24

Text(s)

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Vera   M.   Brittain
Verses of a V.A.D

(V.A.D. London/268, B.R.C.S.)
ERSKINE MACDONALD, LTD. LONDON
First published August 1918



ST. PANCRAS STATION, AUGUST 1915
 
One long, sweet kiss pressed close upon my lips,
         One moment’s rest on your swift-beating heart,
And all was over, for the hour had come
                           For us to part.
 
A sudden forward motion of the train,
         The world grown dark although the sun still shone,
One last blurred look through aching tear-dimmed eyes —
                           And you were gone.

***

THE TWO TRAVELLERS
 
         Beware!
You met two travellers in the town
Who promised you that they would take you down
The valley far away
To some strange carnival this Summer’s day.
         Take care,
Lest in the crowded street
They hurry past you with forgetting feet,
         And leave you standing there.

***

TO THEM
 
I hear your voices in the whispering trees,
         I see your footprints on each grassy track,
Your laughter echoes gaily down the breeze—
         But you will not come back.
 
The twilight skies are tender with your smile,
         The stars look down with eyes for which I yearn,
I dream that you are with me all the while—
         But you will not return.
 
The flowers are gay in gardens that you knew,
         The woods you loved are sweet with summer rain,
The fields you trod are empty now, but you
         Will never come again.
 
         June 1917.


 
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