Questo pezzo è concepito come uno dei recitativi di un'opera immaginaria (in stile italiano) in cui tre personaggi immaginari dialogano tra di loro prima di un aria, di un duetto, di un terzetto, o di una cabaletta, tutti immaginari. Il pezzo è infatti costituito da tre gruppi strumentali di tre strumenti ciascuno (clarinetto, sassofono, fagotto; corno, tromba, trombone; violino, viola, violoncello) rappresentanti i tre personaggi, caratterizzati da un trattamento comune in base alla famiglia di appartenenza. Personaggi pluralmente composti costituenti un'unità omogenea e triangolare, ma che possono interagire tra di loro creando nuovi trii scambiandosi i ruoli in un gioco di mascheramenti e disvelamenti continui tipico di tanti intrecci operistici.
La parola "recitativo" sottolinea l'intenzione parlante che caratterizza questi passaggi strumentali, e si dispiega musicalmente con fraseggi molto articolati, l'uso di alcune tecniche esecutive (in particolare ai tre archi) e l'impiego di sordine (ai tre ottoni) che suggeriscono questa dimensione di parola disseminata nel suono.
Vorrei che
Recitativo a tre fosse il primo di una serie di recitativi strumentali a più gruppi basati su questo principio: il principio della parola che si incarna nel gesto strumentale.
S.G. 20.6.22